IL VENDING E L’INNALZAMENTO DEL TETTO DEL CONTANTE

Tra i primi atti del Governo Meloni c’è la proposta dell’innalzamento del tetto al contante. La soglia, oggi a duemila euro, dovrebbe scendere a mille euro dal prossimo gennaio. Il successo del centrodestra fa riemergere una storica battaglia della Lega che, giocando d’anticipo, propone l’innalzamento della soglia fino a diecimila euro. Dopo una discussione tra gli alleati della coalizione di governo, pare si raggiungerà un compromesso sulla cifra di cinquemila euro. Ora, non voglio sottovalutare la questione, ma il nuovo Esecutivo ha, in questo momento, problemi più urgenti su cui porre l’attenzione. Le logiche delle alleanze politiche ci insegnano però che qualcosa ai partner minori -non pienamente felici per incarichi di governo non assegnati- bisogna pur concedere e la norma sul contante rientra tra queste concessioni. La questione è ampiamente divisiva, molti si chiedono quale sia il vantaggio nel poter girare con cinquemila euro in tasca, la norma viene considerata soprattutto un vantaggio e un regalo agli evasori. Poi c’è la questione del riciclaggio: non dimentichiamo che viviamo in un paese in cui, nel mondo degli appalti, si pagano ancora tangenti in contanti. Altri, invece, considerano la norma troppo restrittiva e non correlabile all’aumento del sommerso. Il nostro settore si sta avviando verso una lenta riduzione dell’uso del denaro a favore dei pagamenti elettronici e all’utilizzo delle nuove App, oramai sempre più richieste. Siamo tra i contribuenti maggiormente virtuosi dopo l’introduzione della norma che prevede la certificazione dei corrispettivi, tuttavia ancora un’ingente quantità di moneta viene “scaricata” nei distributori automatici. I problemi che ne conseguono sono molti: furti negli stessi distributori, spesso gravemente danneggiati, furti nei furgoni, a volte rapine presso le sedi delle aziende. Resta poi la questione dello smaltimento del contante, che prevede costi per la rendicontazione e il versamento presso strutture organizzate (questo particolare raramente viene fatto presente ai clienti ai quali chiediamo un aumento del prezzo delle erogazioni). Il vending è ancora oggi diviso tra grandi gruppi e una buona fetta di piccole imprese, spesso a conduzione familiare che utilizzano, nei limiti restrittivi consentiti dalla legge, la moneta per pagare i fornitori. Da domani, probabilmente, queste restrizioni cadranno e sarà nuovamente possibile un ritorno a pagamenti in contanti per importi più importanti. Nel nostro caso si tratta di un uso “sano” e “legale” del contante: nonostante questo, vorremmo farne a meno. Quindi, da che parte ci collochiamo? Siamo contro o a favore dell’innalzamento della soglia?

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Tra i primi atti del Governo Meloni c’è la proposta dell’innalzamento del tetto al contante. La soglia, oggi a duemila euro, dovrebbe scendere a mille euro dal prossimo gennaio. Il successo del centrodestra fa riemergere una storica battaglia della Lega che, giocando d’anticipo, propone l’innalzamento della soglia fino a diecimila euro. Dopo una discussione tra gli alleati della coalizione di […]

L’IMPORTANZA DELLA SOSTENIBILITÀ SOCIALE E AMBIENTALE NEL VENDING

Siamo vittime di una crisi energetica la cui origine deriva dal conflitto Russia-Ucraina e dall’accanimento di Putin, che non ha altri mezzi per rispondere alle sanzioni imposte dall’Occidente se non quello di bloccare le forniture di gas. Ciò ci porta a rincorrere strade alternative per recuperare il gas necessario a colmare il nostro fabbisogno, che in buona parte dipende dalla Russia: fonti alternative, energia rinnovabile e ripristino parziale di vecchie centrali a carbone serviranno allo scopo. Inoltre sono previsti regolamenti italiani ed europei che ci imporranno sacrifici, in pratica dovremo utilizzare meno riscaldamento ed energia riducendo al minimo gli sprechi. Torna così di grande attualità il tema della sostenibilità sociale e ambientale. Ridurre gli sprechi diventa centrale e il concetto va applicato non solo al gas e all’energia, ma anche al cibo che, a differenza delle prime due, per cui ci auguriamo una rapida soluzione, dovrebbe diventare un’abitudine consolidata, una regola da non abbandonare mai. Applausi quindi a Confida che ha stretto un accordo con il Banco Alimentare per evitare che prodotti alimentari prossimi alla scadenza vengano buttati e, quindi, irrimediabilmente sprecati. Finalmente il nostro settore, tutto unito, si dedica ad una causa sociale che impegna poco le nostre aziende, ma che aiuta concretamente chi ha meno. Il merito va a chi ha avuto l’idea e, con impegno e perseveranza, ha concesso alla nostra Associazione di portare a termine l’accordo. L’adesione di tutti noi onora il settore e lo eleva, per la prima volta unito nel perseguire una buona causa. Un buon inizio. Si dice che “chi ben inizia è a metà dell’opera”. Permettetemi di osservare che, in questo caso, non siamo alla presunta metà dell’opera, ma -ad essere ottimisti- siamo solo alla metà del suo inizio.

Ora, ognuna delle nostre imprese deve agire in tal senso: imprenditori, titolari, manager devono far proprio il progetto e condividerlo all’interno della propria azienda, coinvolgendo tutti i collaboratori, cercando di trasferire l’iniziativa che dovrà assumere la stessa importanza dell’attività caratteristica. Se tutti insieme raggruppiamo le derrate alimentari invendute e prossime alla scadenza, potremmo contribuire a consegnare ingenti quantità di prodotti al Banco Alimentare, che si occuperà di destinarle a chi ne ha più bisogno. Chi insieme a me ha avuto la fortuna di partecipare alla riunione Confida tenutasi nella sede del Banco Alimentare della Lombardia, sa di cosa sto parlando. Per chi non era presente e desidera approfondire meglio il tema, rimando la lettura di un mio articolo di approfondimento sull’attività del Banco Alimentare.

Diamoci da fare: è importante per chi ha meno, per noi, per l’Associazione e per il settore di cui facciamo parte.

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Tra i primi atti del Governo Meloni c’è la proposta dell’innalzamento del tetto al contante. La soglia, oggi a duemila euro, dovrebbe scendere a mille euro dal prossimo gennaio. Il successo del centrodestra fa riemergere una storica battaglia della Lega che, giocando d’anticipo, propone l’innalzamento della soglia fino a diecimila euro. Dopo una discussione tra gli alleati della coalizione di […]

Miami Ristoro si racconta su Story Time

Massimo Ferrarini è stato ospite del programma radiofonico Story Time, dove ha parlato di Miami Ristoro, della strategia di sostenibilità che l’azienda sta portando avanti da quasi 10 anni e del mondo del Vending in generale.

 

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Tra i primi atti del Governo Meloni c’è la proposta dell’innalzamento del tetto al contante. La soglia, oggi a duemila euro, dovrebbe scendere a mille euro dal prossimo gennaio. Il successo del centrodestra fa riemergere una storica battaglia della Lega che, giocando d’anticipo, propone l’innalzamento della soglia fino a diecimila euro. Dopo una discussione tra gli alleati della coalizione di […]

Con Rivending contribuisci a immettere meno emissioni

Miami Ristoro aderisce al programma Rivending da circa 4 anni e nell’ultimo anno anche a rPet contribuendo a sostenere la cultura del riciclo della plastica e dell’economia circolare, in un settore, come quello del vending, che è stato duramente colpito dalla direttiva in merito al monouso.

Oggi sappiamo che con Rivending si risparmiano 6,84 grammi di CO2 a bicchiere.
Infatti secondo uno studio indipendente condotto da eAmbiente e commissionato da Venditalia, ciascuno delle migliaia di cestini RiVending installati in tutta Italia, in media concorre al risparmio di ben 100 kg di CO2 all’anno.

Rivending è stato da poco presentato anche al Salone della CSR, il principale evento in Italia dedicato alla sostenibilità che si svolge da 10 anni a Milano, presso l’Università Bocconi.

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Tra i primi atti del Governo Meloni c’è la proposta dell’innalzamento del tetto al contante. La soglia, oggi a duemila euro, dovrebbe scendere a mille euro dal prossimo gennaio. Il successo del centrodestra fa riemergere una storica battaglia della Lega che, giocando d’anticipo, propone l’innalzamento della soglia fino a diecimila euro. Dopo una discussione tra gli alleati della coalizione di […]

Meno emissioni grazie a Hybrid Cup

Nei primi 6 mesi del 2021 Miami Ristoro, grazie all’innovativo bicchiere Hybrid Cup di FLO ha contribuito a immettere nell’atmosfera 1635 kg di Co2 in meno.

 

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Tra i primi atti del Governo Meloni c’è la proposta dell’innalzamento del tetto al contante. La soglia, oggi a duemila euro, dovrebbe scendere a mille euro dal prossimo gennaio. Il successo del centrodestra fa riemergere una storica battaglia della Lega che, giocando d’anticipo, propone l’innalzamento della soglia fino a diecimila euro. Dopo una discussione tra gli alleati della coalizione di […]

Chi paga il conto degli aumenti?

Che bello sarebbe aprire un articolo con qualche notizia positiva, anche piccola!

In questo periodo nefasto mi accontenterei davvero di poco. Invece nulla, non accade niente che meriti di essere definito buono, favorevole o quantomeno utile. Non voglio annoiare il lettore con l’elenco degli avvenimenti negativi iniziati oltre due anni fa e che, per ragioni diverse, continuano grazie ad un dittatore giustificato da qualche bastian contrario, molto probabilmente con un passato recente da No-Vax. 

Il vending sta pagando tutto questo a caro prezzo. A proposito di prezzi, gli aumenti auspicati oramai tempo fa non sono più sufficienti. In un momento in cui abbiamo cercato di farli digerire con molta difficoltà ai nostri clienti, tutto è aumentato di nuovo e continuerà ad aumentare.

Per inciso, la scorsa settimana, mentre mi trovavo lungo l’autostrada Parma-La Spezia, durante il rifornimento di carburante mi concedo un caffè presso il punto vendita “Sarni”: prezzo, un euro e quaranta centesimi. Noi siamo ancora quelli dello “0,30” e quando arriviamo ad ottenere un prezzo da “0,40” in su ci pare di aver vinto alla lotteria. Dimenticavo: il caffè faceva pure schifo, pur costando da tre a quasi cinque volte in più di quello delle nostre “macchinette” (termine volgare purtroppo largamente usato, che la dice lunga sulla reputazione del nostro settore) 

C’è ancora tanto da lavorare per riconoscere al vending la nobiltà che merita. Ci eravamo illusi di recuperare qualche punticino di margine sul food e, in particolare, sugli snack ma anche qui la carenza di grano, di mais e di olio di girasole ha fatto lievitare i prezzi alla fonte. Dovremmo riscoprire, (ri)pulendolo dalle accuse degli ultimi anni, l’odiato olio di palma vittima di critiche forse eccessive.

Ma, anche qui, pare che gli oli alternativi non riescano a coprire completamente i consumi attesi. Famosi produttori di patatine finiranno a breve le scorte di olio di semi di girasole, altri si sono messi al riparo facendo coperture ad un costo al litro più che raddoppiato, per evitare future speculazioni. Non dimentichiamoci che girasoli e grano fanno parte della filiera alimentare di base. In una condizione normale, i contadini in Ucraina dovrebbero seminare ora per avere un raccolto nel 2023 ma ora quegli agricoltori si trovano sotto le bombe. Se poi ci spostiamo in Asia, quante di queste materie prime verranno assorbite dalla Cina? Mi sto “allargando” troppo, con il rischio di diventare noioso… 

Anche la grande distribuzione combatte con questi problemi: la questione del prossimo futuro non sarà tanto la mancanza di prodotto, quanto il costo del carrello della spesa, come emerso durante una recente intervista con Carlo Buttarelli, Direttore Relazioni di Filiera di Federdistribuzione. 

Non vi ho portato notizie positive, purtroppo, ma già ne eravate al corrente. Meno male che i nostri distributori automatici non vanno a gas… Ah, no! Anche per generare corrente serve il gas: faccio confusione perché qui aumenta tutto! Almeno questo costo sarà a carico dei nostri clienti che, credetemi, ben presto inizieranno a battere cassa.

di Massimo Ferrarini, Amministratore Unico di Miami Ristoro

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Tra i primi atti del Governo Meloni c’è la proposta dell’innalzamento del tetto al contante. La soglia, oggi a duemila euro, dovrebbe scendere a mille euro dal prossimo gennaio. Il successo del centrodestra fa riemergere una storica battaglia della Lega che, giocando d’anticipo, propone l’innalzamento della soglia fino a diecimila euro. Dopo una discussione tra gli alleati della coalizione di […]

Lo smartworking nel modello di business del vending

Non è bello autocitarsi, anzi, direi che è perfino un’operazione non elegante, che di regola andrebbe evitata ma le regole, a volte, contemplano un’eccezione. Mesi, anzi anni fa, all’inizio della pandemia e in piena crisi totale del nostro settore, scrivevo su questa rivista che tutto un giorno si sarebbe risolto (non potevo prevedere quando, non sono un veggente) ma qualcos’altro per il nostro settore no, non sarebbe più tornato come prima. Siamo caduti, ci siamo leggermente rialzati ma siamo caduti di nuovo: ora ci rialzeremo ancora, forse con la schiena più dritta di prima -ne sono convinto- ma il settore perderà una parte del suo fatturato e non la recupererà mai più. Lo smart working, come prevedevo anni fa, sarà l’eredità lasciata dal Covid, una forma di lavoro che mette d’accordo aziende -sia pubbliche che private e lavoratori.

Noi, praticamente nel mezzo, pagheremo le conseguenze di questa situazione per sempre, perché ci mancheranno parte dei consumatori, parte dei clienti che, ahimè, non riusciremo più ad intercettare. Mi fa piacere che il Presidente di Confida, Massimo Trapletti, in una recente intervista abbia dichiarato: “Lo smart working uccide il vending: perdite del -31,55% a gennaio”. Sicuramente i dati di febbraio non saranno migliori e così, continua Trapletti, sarà fino alla fine dello stato di emergenza, previsto al 31 marzo. È lecito chiedere di revocare la circolare del 5 gennaio scorso e promuovere il rientro dei lavoratori in presenza, come è lecito diventare tifosi del Ministro Brunetta, su questo tema dalla nostra parte. Dobbiamo muoverci però con cautela: i clienti/consumatori che di malavoglia torneranno al lavoro non dovranno additarci come complici del provvedimento che li toglie dal divano, altrimenti oltre ai “no vax” ci troveremo di fronte anche al movimento “no macchinette” (come vengono chiamate, purtroppo anche dai media). E il problema non finisce qui. Dobbiamo rassegnarci al fatto che, anche con l’auspicato rientro in presenza dei lavoratori, il lavoro agile continuerà ad esistere. Nei settori che lo consentono, diversi studi (ormai non più recenti) confermano che i lavoratori passeranno tre giorni in azienda e due giorni in smart working.

Se facciamo bene i conti, questo significa il 40% in meno dei nostri consumatori presenti sul posto di lavoro e qui, purtroppo, il nostro Brunetta nulla potrà fare, questo sarà il vero problema: la modalità di lavoro mista sarà la nostra condanna, irreversibile. Con questi clienti andrà ripensato completamente il modello di business del settore, un modello che preveda un adeguamento prezzi per recuperare parte della marginalità perduta, causa calo delle presenze e quindi delle consumazioni, oltre ad una rimodulazione dell’ampiezza delle aree ristoro, perché non potremo certo pensare di lasciare lo stesso numero di distributori automatici dove la presenza si è ridotta del 40%, anche se quasi sicuramente con un’alternanza di utenti.

Un ulteriore problema, non semplice da far accettare, ma che dobbiamo provare a superare da soli: non ci sarà nessun Brunetta ad aiutarci.

di Massimo Ferrarini, Amministratore Unico Miami Ristoro

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Tra i primi atti del Governo Meloni c’è la proposta dell’innalzamento del tetto al contante. La soglia, oggi a duemila euro, dovrebbe scendere a mille euro dal prossimo gennaio. Il successo del centrodestra fa riemergere una storica battaglia della Lega che, giocando d’anticipo, propone l’innalzamento della soglia fino a diecimila euro. Dopo una discussione tra gli alleati della coalizione di […]

Prorogata fino al 2025 la transizione 4.0

LE AGEVOLAZIONI FISCALI SUI DISTRIBUTORI AUTOMATICI INTERCONNESSI HANNO OTTENUTO UN’ALTRA IMPORTANTE E LUNGA PROROGA. PERMESSI DALLA NORMATIVA VIGENTE A PARTIRE DAL 23 MAGGIO 2018, A SEGUITO DELLA FAMOSA CIRCOLARE DEL MISE CHE AMMETTEVA LE VENDING MACHINE TRA I BENI COMPRESI NEL ORMAI FAMOSO “ALLEGATO A”, NON SI SONO MAI INTERROTTE. 

LA CONFERMA CHE LE AGEVOLAZIONI DURERANNO FINO AL 2025 È ARRIVATA CON LA LEGGE 30 DICEMBRE 2021, N. 234 “BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L’ANNO FINANZIARIO 2022 E BILANCIO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2022- 2024” – CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI. 

PERTANTO, TUTTE LE IMPRESE RESIDENTI NEL TERRITORIO DELLO STATO CHE EFFETTUANO INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI NUOVI DESTINATI A STRUTTURE PRODUTTIVE UBICATE NEL TERRITORIO DELLO STATO, È RICONOSCIUTO UN CREDITO D’IMPOSTA ALLE CONDIZIONI E NELLE MISURE STABILITE NELLA PREDETTA LEGGE DI BILANCIO, IN RELAZIONE ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI BENI AGEVOLABILI. 

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Il Vending 5.0: digitale e sostenibile

 IL 25 OTTOBRE A HOSTMILANO, ALL’INTERNO DEL #FOODTECNOLOGYLOUNGE DI FEDERAZIONE ANIMA CONFINDUSTRIA, CONFIDA HA ORGANIZZATO UN WORKSHOP INTITOLATO “COVID-19: LA TRASFORMAZIONE DIGITALE E DEI CONSUMI DEL VENDING” ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE MASSIMO TRAPLETTI, DEL PROF. EMANUELE FRONTONI DELL’UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE E DEL PROF. STEFANO EPIFANI DELL’ UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA E PRESIDENTE DEL DIGITAL TRANSFORMATION INSTITUTE.

NEL CONVEGNO SI È PARLATO DEL PERCORSO CHE IL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA STA INTRAPRENDENDO SUI TEMI DELLA DIGITALIZZAZIONE E DELLA SOSTENIBILITÀ.

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Tra i primi atti del Governo Meloni c’è la proposta dell’innalzamento del tetto al contante. La soglia, oggi a duemila euro, dovrebbe scendere a mille euro dal prossimo gennaio. Il successo del centrodestra fa riemergere una storica battaglia della Lega che, giocando d’anticipo, propone l’innalzamento della soglia fino a diecimila euro. Dopo una discussione tra gli alleati della coalizione di […]

Coven sul n°54 di Vending News

Si parla del Consorzio Coven sul n° 54 di Vending News.

Una lunga intervista a Massimo Ferrarini, Presidente Coven e Amministratore Unico di Miami Ristoro, nella quale si parla di come è cambiato il mondo del Vending negli ultimi 20 anni e di quali sono le sfide per il futuro.

“la sostenibilità non può più essere un optional, dice Ferrarini, è oggi argomento in primo piano, la maggior parte dei gestori è impreparato, è ancora lontano dall’idea che questi principi debbano far parte delle proprie linee guida, diventare asset strategici della crescita. Noi come Consorzio ci siamo arrivati da tempo, se consideriamo che già 5 anni fa abbiamo presentato il nostro Bilancio di Sostenibilità”

LEGGI QUI tutta l’intervista

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Green Pass in azienda

La sicurezza dei clienti è fra i nostri primi obiettivi.

Fin dall’inizio della pandemia abbiamo adottato misure preventive a favore dei nostri dipendenti, dei nostri clienti e di tutta la comunità che usufruisce dei nostri servizi.

Da oggi aggiungiamo una sicurezza in più: il GREEN PASS per il 99% delle persone che lavorano in azienda.

Scopri di più sul PROTOCOLLO SICUREZZA di Miami Ristoro

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Report Sostenibilità

Sono passati 5 anni dalla prima edizione del report, quando abbiamo iniziato questo percorso avevamo sentimenti contrastanti, da una parte la voglia di dimostrare e dimostraci che fare impresa non significa perseguire esclusivamente risultati economici, dall’altra il
timore di non riuscire ad affrontare questa sfida.
Dopo 5 anni possiamo affermare che quella sfida è stata affrontata e che Miami Ristoro, a piccoli passi, è riuscita a costruire in questi anni una strategia aziendale fondata anche sugli aspetti legati alla sostenibilità.” Massimo Ferrarini, Amministratore Unico

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